martedì 3 marzo 2009

VIETRI SUL BALCONE













L'idea del tavolo di ceramica nasce a Vietri nel 2001 dopo la prima vacanza insieme a marito operaio in quel meraviglioso angolo di paradiso che si chiama costiera amalfitana.

Ogni cosa a suo tempo, percui nel 2009 il tavolo è finalmente pronto sul balcone di casa mia. La pazienza viene sempre premiata.

La tavola di legno su cui sono amorevolmente appiccicate le maioliche è stata fatta da zio (pannello di multistrato da 2 cm), artigiano blasonato che ha progettato anche la base in ferro. Il legno è stato debitamente trattato dalla sottoscritta (con supervisione di super papi) con mordente color naturale così che, anche in caso di tzunami, crollerà la casa ma il tavolaccio si manterrà asciuttissimo.

Le piastrelle, dopo anni di ricerca sono state acquistate da w.p. in un negozietto sotto casa, ma poiché provengono da una manifattura vietrese, è costato più il trasporto che il metro e 40 cm di ceramica. Il che è tutto dire.

La struttura in ferro è stata eseguita da un mastro fabbro con non pochi difetti. Il mastro ferraio, dopo aver calcolato tutte le misure millimetriche nonché il peso del ferraccio (che in confronto una gettata in cemento armato è una bazzecola), ha realizzato la suddetta struttura (destinata a durare finché morte non ci separi) alla centinatrice così da poter ottenere delle zampe a semicerchio perfette (più o meno).

Infine, come si sa, il marito operaio ha stuccato le maioliche dondando un colorino giallo paglierino destinato nel tempo a sbiadire inevitabilmente.

Quando si dice l'unione fa la forza.

Superfluo è dire che il tavolaccio non si può usare per mangiare, è solo di bellezza come dice nonna. Un bicchiere adagiatovi con un poco di forza in più sulla meraviglia vietrese procura alla ceramica delle crepe come neanche ad un uovo sodo tirato contro un muro.

1 commento:

bricolo-chic ha detto...

e' una meraviglia, che invidia! allora il secchetto è proprio bravo!